Le ragioni per cui è così difficile padroneggiare davvero bene una lingua così facile come l’inglese sono sostanzialmente tre: è difficile partire con il piede giusto, è difficile trovare una vera motivazione allo studio dell’inglese ed è difficile mantenerlo in vita dopo averlo appreso.
Per partire con il piede giusto sarebbe necessario studiare molto inglese in poco tempo e possibilmente facendo solo quello, senza l’interferenza dell’italiano. In altri termini, bisognerebbe fare esattamente il contrario di quello che fa la scuola pubblica.
Le nostre scuole ormai insegnano l’inglese dalle elementari fino all’università. Purtroppo, però, l’insegnamento di questa lingua viene centellinato al ritmo di una o due ore alla settimana e disperso in mezzo ad altre dieci o dodici materie (che vengono insegnate in italiano).
Non c’è quindi da stupirsi se la maggior parte degli studenti dimentica quasi tutto tra una lezione e l’altra. In queste condizioni l’inglese non ha proprio modo di “attecchire”.
Le scuole di lingue private, viceversa, cercano di concentrare lo studio dell’inglese in tre corsi invernali, ognuno di 60 ore, che vengono somministrati al ritmo di due lezioni settimanali di un’ora e mezza ciascuna. In questo modo, tra una lezione e l’altra si ha appena il tempo di fare i compiti e non è possibile dimenticare quanto si è appena appreso.
I risultati migliori, come noto, li ottengono gli studenti che seguono tre o più corsi “full immersion” di due settimane ciascuno in un paese di lingua inglese. In questi corsi si seguono lezioni per tre o quattro ore ogni mattina (40 – 48 ore di lezione per ogni corso) e si “gioca” (sempre in inglese) e si visita il paese nel tempo restante.
Trovandosi all’estero, l’interferenza dell’italiano è ridotta al minimo e quindi l’inglese ha modo di radicarsi nella memoria e di diventare uno strumento di uso abituale. Per questo partecipando a questi corsi si riesce a “rompere il ghiaccio” con la lingua.
Quindi, se volete partire con il piede giusto, cercate di seguire dei corsi di inglese “intensivi” presso delle scuole private come, ad esempio, Berlitz. Se vi è possibile, cercate di seguire dei corsi “full immersion” all’estero. Questo resta consigliabile anche se studiate già inglese a scuola, magari anche da diversi anni.